COLLIO: il Paradiso dei bianchisti.


1500 ettari di vigneti DOC nel cuore dell’Europa, nel Nord Est dell’Italia, tra le Alpi Giulie e il mar Adriatico, il Collio è essenzialmente terra di vini bianchi. Il clima mite, che beneficia delle correnti calde dell’Adriatico da sud e della protezione delle montagne da nord, favorisce lo sviluppo di profumi e aromi nelle uve.

Si susseguono dolci colline, piccoli borghi, vigneti, riserve naturali e boschi. Territorio di confine ricco di storia e di multiculturalità, anche nel modo di fare vino. Il vigneto Collio affonda la sue radici nell’epoca preromana. Attraversa il Medioevo. I suoi vini arrivano sulle tavole delle corti di tutta Europa dove vengono molto apprezzati. I dogi della Repubblica di Venezia, l’imperatore Carlo V d’Asburgo, lo zar di Russia e i sovrani dell’Impero Austro-Ungarico ne sono profondi estimatori. È la Prima Guerra Mondiale a infrangere l’idillio. Le cruente battaglie dell’Isonzo vengono combattute proprio fra i vigneti: la ricostruzione che ne consegue incoraggia l’evoluzione della viticoltura e l’impianto di nuove vigne specializzate con uve nobili e pregiate. Le vicissitudini storiche arricchiscono questo meraviglioso territorio italiano di una preziosa mescolanza di molteplici componenti etniche e linguistiche che traspare nella lingua e nei particolari sapori di territorio odierni. Qui si fondono gli influssi mitteleuropei d’impronta ungherese, slovena, austriaca e italiana dando vita a piatti unici.

Nel 1964 nasce il Consorzio di tutela dei vini del Collio. Nel 1968 ottiene il riconoscimento della Denominazione d’origine controllata. Paradiso per i bianchisti, il Collio vede le sue aziende vitivinicole grandi o piccole che siano esportare in tutto il mondo. L’areale del vigneto Collio si estende, tra Jundrio a ovest e Isonzo a est, tra gli otto dei venticinque comuni della provincia goriziana: Capriva, Cormòns, Dolegna del Collio, Farra d’Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio e San Lorenzo Isontino. Ponca o flysch è il nome che prende il suolo da queste parti, composto da marne e arenarie stratificate di origine eocenica. Si sbriciola tra le mani e rivela minuscoli fossili. Firma i vini, da vitigni autoctoni o internazionali, con la caratteristica impronta minerale e sapida che li rende unici e tipici per gusto e profumo. Tutte le aziende del Consorzio di Tutela Vini del Collio seguono rigorosamente il Disciplinare di produzione dei Vini a Denominazione di Origine Controllata Collio, Decreto Ministeriale del 20 novembre 2011. L’associazione è su base volontaria, come l’utilizzo dell’originale bottiglia logata e a basso impatto ambientale. Tra le uve a bacca bianca si annoverano ribolla gialla, friulano, picolit, malvasia, sauvignon, mϋller thurgau, chardonnay, pinot bianco e grigio, riesling italico, traminer aromatico. Tra quelle a bacca rossa ci sono cabernet franc e sauvignon, merlot e pinot nero.

Di recente in occasione del press lunch organizzato a Roma dal Consorzio e da Federica Schir PubblicheRelazioni, presso il ristorante Matermatuta, ho degustato alcuni vini del territorio. Quindi, un breve excursus su di essi.

Collio DOC Ribolla Gialla Vigne da Mont 2021 – Bolzicco. Ribolla di collina per questo vino, vendemmiata a fine settembre. Vinificazione in acciaio. Giallo paglia brillante. Deciso, fresco ed elegante al naso, emergono sentori di pomelo, mela, calla, robinia e mentuccia. Mineralità e nota agrumata sottolineano e bilanciano morbidezza e struttura. Vino di ottima beva e lunga persistenza di bocca. 13% volume alcol. 

Collio DOC Malvasia 2021 – Raccaro. Malvasia istriana al 100% pressata sofficemente. Vinificazione in acciaio, fermentazione a temperatura controllata. Giallo paglia limpido con delicate sensazioni di erba fresca, fiori di biancospino, pompelmo e fantasia di erbe aromatiche spontanee. Gusto deciso morbido, fresco e sapido. Lungo e corposo. 15% volume alcol.

Collio DOC Friulano 2021 – Carlo di Pradis. Friulano in purezza. Pressatura soffice, fermentazione a temperatura controllata, sosta in botte per l’affinamento. Scintillanti riflessi dorati con sfumature verdi. Gentile al naso con ricordi di arancia gialla, fieno, ginestra, fiore di mandorlo e menta romana. Carezzevole al palato, minerale e ammandorlato nel finale. 14.5% volume alcol.

Collio DOC Friulano 2020 – Bolzicco. Friulano al 100%. Vendemmia a metà settembre e fermentazione in acciaio. Luminosi riflessi oro verde. Intenso e fine olfatto di agrume e mela, erba di campo fresca, origano, bouquet di fiori di mandorlo, limone e gelsomino. Bilanciate freschezza, sapidità e morbidezza del vino. Gusto deciso e piacevole, scia ammandorlata finale.  13.5% volume alcol.

Collio DOC Pinot Grigio 2021 – Carlo di Pradis. Pinot grigio e basta. Pressatura soffice e fermentazione in acciaio. Sfavillante rosa cipolla tenue. Introverse e progressive fragranze di arancia rossa, pesca nettarina, susina e fresia. Agile, minerale, morbido e ammandorlato in bocca. 15% volume alcol.

Collio DOC Collio Bianco 2021 – Raccaro. Blend di vini da friulano, sauvignon e pinot grigio, assemblati nella primavera successiva. Solo il friulano fa criomacerazione. Per tutti fermentazione in acciaio. Giallo paglia lucente. Ricco ventaglio olfattivo di sambuco, margherita, menta, pera, pompelmo e lievito. Morbido, fresco e sapido al palato. 14% volume alcol.

Collio DOC Sauvignon Riserva 2018 – Keber. 100% sauvignon blanc raccolto manualmente a fine settembre. Diraspapigiatura e pressatura leggere. 12 mesi sosta sui lieviti in acciaio, poi altrettanti mesi di bottiglia. Fulgide sfumature oro verdi. Articolate e nitide sensazioni di robinia, ligustro, salvia, litchi, uva spina e iniziale ricordo di idrocarburi. Interessante equilibrio di bocca tra morbidezza, sapidità e freschezza. 13% volume alcol.

Collio DOC Riesling 2021 – Caccese. Uno dei vitigni meno coltivati nel Collio, il riesling qui è in purezza. Solo 1000 bottiglie di questo vino. Splendente nuance dorata con lampi verdolini. Intenso ed erbaceo al naso: biancospino, salvia, mentuccia, origano, arancia bionda e susina gialla. Agile, fresco e giovane al gusto. 14.5% volume alcol.

Dopo questa panoramica molto contenuta su una regione così dotata dal punto di vista enologico, non resta che andarci.

 

Ad Meliora et Ad Maiora Semper.

 

Stefania Belcecchi